E-commerce B2C, le previsioni per il 2025: giro d’affari da oltre 62 miliardi di euro

Il 2025 che si avvicina inesorabile alla sua metà sarò, confermando i trend di quelli precedenti, un anno d’oro per l’e-commerce B2C: si prospetta, infatti, una crescita degli acquisti del 6% e il raggiungimento di un giro d’affari di oltre 62 miliardi di euro. A fornire questi dati ci hanno pensato, lo scorso aprile, gli esperti di Netcomm Forum, uno dei principali punti di riferimento per capire come, in Italia, stanno andando le cose dal punto di vista dello shopping online.

Settore dei servizi re della crescita

In cima alla lista dei settori che vedranno crescere, quest’anno, i numeri dell’e-commerce B2C troviamo quello dei servizi, con un incremento dell’8% rispetto al 2024.

Nel momento in cui si volge lo sguardo verso l’e-commerce di prodotto, si può invece notare una previsione di crescita del 6%, con il superamento, lato fatturato, della soglia dei 40 miliardi di euro.

Entrando nel vivo dei dati relativi all’e-commerce B2C di prodotto, si può notare la supremazia dei comparti Food & Grocery e Beauty & Pharma per quel che concerne il volume di acquisti in crescita nel corso del 2025.

Le sfide che attendono le imprese

Esploso in Italia con lo scoppio della pandemia del Covid, che ha letteralmente ridisegnato l’approccio allo shopping online, rendendolo quotidianità per generazioni che, fino a quel momento, avevano una scarsa alfabetizzazione digitale, l’e-commerce B2C continua a macinare numeri positivi nonostante il momento economico all’insegna dell’incertezza.

Tra le sfide che attendono le imprese che hanno scelto di vendere online figura innanzitutto l‘internazionalizzazione. Nonostante gli e-shop possano essere considerati a tutti gli effetti come degli asset aziendali preziosi per favorire la crescita dei numeri delle esportazioni, per circa il 54% delle PMI i cui dati sono stati analizzati nel corso dell’ultimo Netcomm Forum l’espansione del business oltre i confini nazionali rimane una forte difficoltà.

Il motivo è legato soprattutto alla mancanza di un approccio efficace alla strategia digitale. Un nodo sul quale è necessario lavorare riguarda anche il terreno da recuperare dal punto di vista dell’innovazione tecnologica.

Sicuramente lo spauracchio dei dazi USA non aiuta: a patire le conseguenze saranno ovviamente le PMI, che incontreranno notevoli difficoltà nell’introduzione sul mercato statunitense dei propri prodotti.

Il giusto approccio all’e-commerce come imprenditori

I dati previsionali sul 2025 mostrano un quadro che, pur non essendo privo di dificoltà, è interessante per le imprese che vogliono iniziare a vendere online. Qual è il giusto approccio da adottare quando ci si trova nelle vesti dell’imprenditore che sta prendendo questa decisione importante per il suo business?

Necessario è innanzitutto concentrarsi su tutti i dettagli burocratici, che variano a seconda degli spazi che si ha intenzione di presidiare con i propri prodotti.

Se, per esempio, si dovesse decidere di aprire uno store anche sui grandi e-marketplace, tra i punti da includere in to do list rientra anche l’acquisto degli ean, i codici a barre standardizzati fondamentali per la gestione della logistica e perché tutto sia regolare dal punto di vista della tracciabilità.

Consiglio pratico importante: per evitare di dimenticarsi questo dettaglio e di trovarsi in fastidiosi colli di bottiglia quando poi arriva il momento di avviare concretamente il business, è utile comprarli su siti verticali specializzati, che garantiscono l’invio in tempi rapidissimi.

Altro punto di massima rilevanza riguarda l’esame dei dati relativi ai touchpoint consultati prima di procedere all’acquisto. Lo scorso anno, sono stati, in media, quattro, equamente divisi tra contenuti prodotti dal brand e da esso controllati, sito ufficiale in primis, e informazioni esterne come le recensioni.

Un ulteriore suggerimento che fa la differenza riguarda il ruolo dell‘acquisto ibrido, che continua a essere molto richiesto. Se hai un punto vendita fisico, dai modo, a chi vuole, di scegliere il prodotto online e di ritirarlo in negozio. L’interazione fisica è considerata ancora di grande importanza per sentirsi sicuri nella scelta di un brand.